Milazzo (ME), 14 Aprile 2025 – Una risposta concreta e immediata, una rete di sostegno alle situazioni di grave difficoltà e marginalità sociale. È questo l’obiettivo del nuovo servizio di Pronto Intervento Sociale (PIS), presentato ufficialmente questa mattina nell’aula consiliare del Comune di Milazzo. L’iniziativa, promossa dal Distretto Socio Sanitario D27 e attiva per i prossimi 15 mesi, mira a fornire assistenza tempestiva ai soggetti più fragili e indigenti del territorio, grazie alla collaborazione operativa della Cooperativa Euroservice.
Durante l’incontro di presentazione, figure istituzionali di rilievo hanno sottolineato la valenza strategica del progetto. Il sindaco Pippo Midili, il presidente del Distretto Socio Sanitario Nino Caselli e la responsabile del distretto dell’Asp a Milazzo, Franca Casella, hanno concordato sull’importanza cruciale di attivare un servizio capace di intercettare e gestire le emergenze sociali che spesso sfuggono alle maglie dei servizi tradizionali. È stato poi Filippo Santoro, referente del Distretto, a illustrare nel dettaglio il funzionamento del PIS. “Il servizio offrirà una risposta al territorio, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno,” ha spiegato Santoro. Il cuore operativo sarà una centrale che raccoglierà le segnalazioni di situazioni critiche. A seguito di una valutazione dell’emergenza riguardante la persona o il nucleo familiare in difficoltà, si attiverà la “presa in carico” da parte del servizio sociale territorialmente competente, garantendo così un intervento mirato e rapido.
Il progetto PIS non si limiterà alla sola gestione dell’emergenza, ma offrirà un pacchetto integrato di supporti. È previsto un servizio mensa che garantirà la fornitura di un pasto caldo giornaliero e un sacchetto con viveri per la cena alle persone assistite. Inoltre, verrà attivato un Centro Diurno specificamente pensato come spazio per avviare percorsi di sostegno personalizzato e promuovere l’inclusione sociale degli utenti. L’Assessore ai Servizi Sociali, Natascia Fazzeri, ha delineato con precisione i destinatari prioritari di questo intervento: “Minori in stato di abbandono o privi di ogni riferimento familiare, donne fragili in situazioni di particolare gravità riconducibili ad abusi o violenze, adulti in situazione di povertà estrema oppure in stato di abbandono ed emarginazione, anziani privi di supporto assistenziale e adulti in condizioni di disabilità”. In sostanza, il PIS si rivolge a “tutti coloro che non possono fruire di altra assistenza”, rappresentando una rete di sicurezza fondamentale.
Rete di sostegno Sinergia sul Territorio: lo Sportello PIS Accanto al Nuovo Ambulatorio di Prossimità ASP
La sede operativa del servizio sarà lo Sportello Sociale situato in via Impallomeni. Una scelta logistica non casuale, come emerso durante la presentazione. Lo sportello PIS si troverà infatti a brevissima distanza da un’altra nuova e importante iniziativa sanitaria per il territorio: l’Ambulatorio di Prossimità, gestito dall’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP). Presentato dalla dottoressa Patrizia Restuccia, responsabile del servizio, questo ambulatorio rappresenta una risposta concreta alle crescenti difficoltà di accesso alle cure per le fasce più deboli. “Un servizio sicuramente importante per la comunità,” ha affermato la dottoressa Restuccia, “sia per l’aumento dei casi di indigenza, ma anche per le croniche difficoltà ad accedere alle strutture sanitarie”.
L’ambulatorio è già operativo presso i locali dell’ex Inam, sempre in via Impallomeni (nella zona del Borgo), con apertura il lunedì e il mercoledì pomeriggio, dalle 15:00 alle 18:00. Ad accogliere gli utenti vi è un’équipe multidisciplinare composta da medici, infermieri, assistenti sociali, mediatori culturali e personale amministrativo. Questa squadra integrata è in grado di offrire un ampio spettro di prestazioni sanitarie e sociosanitarie, lavorando in stretta sinergia con il nuovo servizio PIS. La vicinanza fisica e la collaborazione tra i due servizi permetteranno una presa in carico più completa ed efficace delle persone in stato di bisogno, affrontando sia le emergenze sociali immediate sia le necessità sanitarie spesso correlate, con l’obiettivo comune di non lasciare indietro nessuno e rafforzare la coesione sociale della comunità mamertina.