ROMA – Il cronoprogramma per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina procede secondo le attese, con l’obiettivo confermato di avviare le prime attività operative sui cantieri “entro l’estate” 2025. A ribadirlo è Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina S.p.A., in un’intervista rilasciata al nuovo settimanale economico “Moneta”, tracciando lo stato di avanzamento di uno dei progetti infrastrutturali più ambiziosi e discussi del Paese.
L’iter autorizzativo, ha spiegato Ciucci, sta compiendo passi significativi. Mercoledì scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato il report IROPI (presumibilmente relativo all’implementazione iniziale del progetto). Parallelamente, sono in fase di predisposizione le comunicazioni cruciali destinate al Ministero dell’Ambiente e alla Commissione Europea per gli aspetti legati alla valutazione di incidenza ambientale (VIA), procedure che si prevede verranno concluse subito dopo le festività pasquali. Il passaggio chiave successivo sarà il via libera del CIPESS (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile), atteso per il mese di giugno. Questa approvazione finale sbloccherà la fase successiva: l’avvio della progettazione esecutiva e, soprattutto, l’inizio del programma delle cosiddette “opere anticipate”.
Cosa significa concretamente “avvio dei lavori entro l’estate”? Ciucci ha chiarito che si tratta delle attività propedeutiche alla costruzione vera e propria del ponte. Queste includono l’allestimento delle aree di cantiere (“accantieramento”), le operazioni di bonifica da eventuali ordigni bellici residui, le necessarie indagini archeologiche preventive nei siti interessati dai lavori e l’avvio graduale delle complesse procedure espropriative dei terreni. Un insieme di attività fondamentali per preparare il terreno alla fase costruttiva principale.
Nell’intervista, l’AD Ciucci ha anche voluto fare chiarezza su alcuni aspetti economici, rispondendo a quelle che definisce “critiche e fake news”. Ha smentito categoricamente le voci su presunti miliardi già spesi per l’opera, precisando che i bilanci certificati della società Stretto di Messina S.p.A. (costituita negli anni ’80) attestano una spesa storica complessiva di circa 300 milioni di euro. Ha poi confermato il costo totale dell’investimento previsto per il Ponte, pari a 13,5 miliardi di euro – un impegno finanziario che ha già ottenuto il benestare del Governo italiano e dell’Unione Europea – a fronte di un impatto stimato sul PIL nazionale di 23 miliardi di euro. Ciucci ha inoltre ricordato come la realizzazione del Ponte si inserisca in un piano ben più ampio di potenziamento infrastrutturale, del valore di 70 miliardi di euro, destinato a migliorare strade e ferrovie in Sicilia e Calabria.
Ponte sullo Stretto Iter autorizzativo verso la conclusione: dopo l’ok ambientale e del Cipess, via a progettazione esecutiva e opere preliminari
L’amministratore delegato ha infine citato i principali attori industriali che saranno coinvolti nella realizzazione dell’opera. Il ruolo di contraente generale è affidato al consorzio Eurolink, guidato dal colosso italiano Webuild e partecipato da partner internazionali di prim’ordine come la giapponese IHI (leader nelle costruzioni metalliche e ponti sospesi), la spagnola Sacyr e la società di ingegneria danese Cowi. A garantire un controllo indipendente sulla progettazione e la costruzione ci sarà la statunitense Parsons Transportation Group, nel ruolo di Project Management Consultant (PMC). Il monitoraggio degli impatti ambientali e socioeconomici sarà invece curato da Edison Next Environment. Una squadra di calibro internazionale per un’opera di ingegneria senza precedenti.
Con le prossime scadenze autorizzative (valutazioni ambientali post-Pasqua e approvazione CIPESS a giugno) ormai alle porte, il progetto del Ponte sullo Stretto sembra dunque entrare nella sua fase più concreta. L’avvio delle opere preliminari entro l’estate segnerebbe un passo tangibile verso la realizzazione di un’infrastruttura strategica, destinata a ridisegnare la mobilità e l’economia del Mezzogiorno e dell’intero Paese.