Ennesima domenica di sconfitta, ennesima sensazione di infinito amaro in bocca.
Difatti sin dai primissimi minuti della partita i segnali non sono stati affatto incoraggianti.
L’immediato gol dei rossoblu e un primo tempo privo di grinta, senza alcun desiderio di riscatto e di rivalsa da parte dei Peloritani.Tanto che per alcuni attimi sembrava di stare a un funerale per l’immensa desolazione e il perenne senso di rassegnazione e pessimismo a cui ormai ci stiamo tutti assuefando.
Neanche il buon gol di Versienti è potuto rivelarsi consolatorio, poichè sopraggiunto troppo tardi, negli ultimi istanti di una partita i cui risultati sono stati già decisi da una squadra dilaniata da profezie nefaste che non han fatto altro che avverarsi nel corso del campionato.
Dunque, il tempo delle emozioni e delle esultanze di gioia sembra essere finito e motivi per sperare e tirare avanti con un minimo di ottimismo paiono essere inesistenti.
L’acquisto di nuovi giocatori dalle prestazioni migliori, le promesse di ripresa da parte di tecnici e vari dirigenti, o le possibilità di investimento da parte di qualche magnate delle monarchie petrolifere sanno solo di fuffa e di presa in giro. E qualora ci fosse anche solo un discreto 1 percento di probabilità di segnali di cambiamento positivi di una tragica situazione che fa acqua da tutte le parti, sconforto e sfiducia non possono che regnare sovrani.
Peraltro ci si trova a subire le sconfitte più umilianti contro avversari che non brillano certo per emozionanti prestazioni e contro le quali le vittorie giallorosse in passato, anche in tempi recenti, non sono mai mancate.
Per non parlare di quelle squadre che pur avendo un elevato posto nell’attuale classifica e nei confronti delle quali sono state più le sconfitte che i trionfi nella storia dell’Acr, non mostrano certamente qualità di spicco, soprattutto per quel che riguarda l’attacco. Emblematico l’esempio della Juve Stabia e della pelosissima partita giocata la scorsa domenica.
Che altro aggiungere se non auspicare che la pausa natalizia possa rappresentare un sano momento di riflessione, autocritica e pulizia da ogni tendenza tossica che segna tragicamente il destino di ogni singola gara?
Ai posteri l’ardua sentenza.