25/03/2023
Da tempo che non si è assisteva a risultati così devastanti, come quelli di oggi.
Lo spettro delle umilianti sconfitte, subite in un girone di andata da incubo, che sembrava ormai dimenticato, è emerso in superficie con tutta la sua violenza nella gara odierna.
Già il prepartita non ha portato affatto bene vista l’assenza di figure chiave, quali Celesia, Konate, lo squalificato Fiorani e dulcis in fundo l’indispensabile Perez, messo k 0 da un’influenza.
Il match inizia malissimo, con un immediato gol al 4’ minuto da parte dei corallini, che pare abbia fatto da presagio di un match dai risvolti così nefasti.
Come se non bastasse, neanche dopo quindici minuti, Kragl, un interprete fondamentale per la rimonta, che qualche minuto prima ha fatto assaggiare la pericolosità del proprio calcio piazzato, viene letteralmente messo k o da Frascatore.
Il Vichingo viene sostituito da Iannone e comincia a piombare una cappa di rassegnazione sulla rosa peloritana.
Il primo tempo continua con un altro paio di favorevoli occasioni mancate dagli avversari, in particolare al 26’ in cui la palla di Maniero finisce sopra la traversa. E soprattutto con una difesa ospite parecchio intimorita, che non sembra all’altezza della situazione.
Tanti gli spazi lasciati scoperti, che concedono troppo a una squadra avversaria, che in più di un’occasione sfiora il raddoppio.
Verso il 36’ sembra esserci qualche possibilità di rimonta per i peloritani, ma il tiro di Ragusa si rivela troppo impreciso per poter ribaltare in modo decisivo la sorte.
Durante il secondo tempo sembra esserci una maggiore ripresa da parte dei giallorossi. In particolare Iannone e Balde, rispettivamente al 50’ e al 54’, sembrano intenzionati a dare la svolta.
Ma il primo fallisce la conclusione, prendendo un palo clamoroso.
E il tanto agognato gol segnato dall’attaccante spagnolo, viene annullato dall’assistente per un fuorigioco piuttosto discutibile agli occhi del pubblico ospite.
La cappa di negatività si fa sempre più forte, la rosa pare col passare dei minuti sempre più sfiancata fisicamente oltre che totalmente demotivata. In particolare la difesa, che continua a concedere troppo con le sue fatali distrazioni. Finché il gioco è fatto, arriva al 37′ il due a zero dei corallini.
E come se non bastasse, oltre al danno, la beffa di un tre a zero nei minuti finali di recupero.
Insomma il Messina subisce una pesantissima battuta d’arresto, ma non c’è tempo per piangersi addosso.
Si riscende infatti negli inferi dei play out, ma si è ancora a una distanza dalla salvezza diretta.
E dato da non sottovalutare, la nostra Armata continua a tenere una lunghezza di +9 dalla Viterbese, che garantirebbe la salvezza.
Questo non significa che si possa stare sereni, perché un campionato insidioso come questo, ci dimostra che ciò che si è conquistato con tanta fatica durante la partita precedente si può perdere nei match odierni in un attimo .
Soprattutto, ciò che si può perdere con estrema facilità è il coraggio di osare e affrontare a testa alta l’avversario. Un coraggio che si è rivelato decisivo, contro avversari decisamente più forti come i Pescaresi del mitico Zeman o i quasi imbattibili catanzaresi. Ma che ha finito per essere annullato dalla stanchezza e dalla rassegnazione contro una squadra che ha una media abbastanza alta di gol subiti, 49 per l’esattezza.
Comunque non demoralizziamoci troppo!
Restano altre 4 fondamentali finali per rifarsi da una simile sconfitta e riforgiare grinta e determinazione indispensabili per la salvezza definitiva.
Fino alla vittoria assoluta!
Avanti Scudati!