Fabio Venuti, uno degli infermieri coinvolti nell’operazione “The Family” condotta dalla Questura di Messina su un traffico di droga a Fondo Fucile, non è più soggetto a misure cautelari. Il Tribunale del Riesame di Messina, presieduto dal giudice Vermiglio, ha accolto le argomentazioni degli avvocati Giulia e Giovanni Mannuccia, annullando la sospensione dalla professione per otto mesi, precedentemente imposta a Venuti, che presta servizio come infermiere al 118.
Un rimpallo di decisioni giuridiche
Il caso di Fabio Venuti è stato nuovamente analizzato dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato, con rinvio, la precedente sospensione adottata dal Tribunale, in sostituzione dell’iniziale arresto ordinato dal giudice per le indagini preliminari. La Suprema Corte ha accolto la richiesta dei legali di riqualificare il reato di peculato nel nuovo peculato per distrazione, un reato introdotto di recente con il Decreto Carceri. Si tratta di una delle prime applicazioni di questa normativa in Italia.
La retata di San Valentino
L’operazione “The Family”, condotta lo scorso 14 febbraio, aveva portato all’arresto di 13 persone in carcere e altre 13 ai domiciliari, con accuse legate allo spaccio di droga gestito dalla famiglia Coppolino. Gli arresti avevano interessato anche altre zone della città e Milazzo. Alcuni degli imputati, tra cui infermieri, non erano direttamente coinvolti nel traffico di droga, ma accusati di aver messo a disposizione le loro competenze professionali per altri fini, tra cui la fornitura di pass Covid-19.