Il comune di Taormina aveva denunciato ventiquattro albergatori per non aver versato la tassa di soggiorno nelle casse comunali. A seguito della denuncia c’era stata un sequestro da parte della guardia di finanza di Messina. Oggi il Tribunale della città dello stretto a sorpresa ha dato ragione agli albergatori, per cui saranno restituite loro anche le somme sequestrate dalle fiamme gialle.
L’acquisizione da parte degli operatori turistici dei proventi dell’imposta di soggiorno non è reato. È questo il senso della sentenza del giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Messina, Claudia Misale, che ha deciso il non luogo a procedere per tutti gli albergatori indagati per non aver versato al Comune la tassa sui pernottamenti riscossa. Erano ventiquattro gli operatori turistici di Taormina che rischiavano il processo, chiesto dalla Procura di Messina alla fine degli accertamenti della Guardia di Finanza. Per alcuni di loro era anche scattato il sequestro. Il Gup ha disposto la restituzione delle somme.
Un precedente, quello degli albergatori di Taormina, che può fare saltare una importante voce di bilancio in parecchi comuni in tutta la Sicilia che utilizzano la tassa di soggiorno come entrata consolidata da reinvestire per lo più in promozione turistica e spettacoli.
Redazione – Messina Post