Tra allarmi e accertamenti
Dopo il maremoto, l’ isola subisce un’altra batosta.
A LIPARI, sono state registrate diverse esplosioni.
Il Vulcano Stromboli riprende l’attività, con una densa nube di fumo, che porta i cittadini impreda al terrore.
Infatti, intenso è il trabocco lavico dall’area craterica nord, che con il conseguente crollo di una parte dell’orlo craterico, ha generato una serie di flussi piroclastici.
Il più importante è stato registrato alle “15 e 19”, che ha causato l’ingresso in acqua di un considerevole quantitativo di materiale.
Ciò, ha fatto scattare l’allerta tsunami, con le sirene che sono risuonate sia a Stromboli, sia a Ginostra.
Dal punto di vista sismico, evidenzia l’Ingv-Osservatorio Etneo l’ampiezza media del tremore vulcanico, attualmente, si attesta, nel livello medio-alto, con tendenza all’incremento.
I segnali disponibili attualmente, delle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo, non mostrano variazioni di rilievo.
Con il conseguente maremoto, a Milazzo uscita in rada delle navi tragheto.
Dopo l’allarme tsunami a Stromboli, il comandante della capitaneria di porto di MIlazzo, ha disposto l’immediato disormeggio di tutte le petroliere attaccate ai pontili della raffineria.
Il comandante, dopo aver disormeggiato le petroliere, ha ordinato anche l’uscita in rada delle navi tragheto e degli aliscafi.
Si tende a pensare che eventi di questo tipo avvengano solo molto distanti da noi, e invece è importante divulgare queste informazioni per avere coscienza di quello che accade nel nostro territorio!