La recente, intensa, attività dello Stromboli, caratterizzata, oltre che dall’emissione di lava, da flussi piroclastici, ha modificato sostanzialmente lo scenario della Sciara del fuoco.
I cambiamenti morfologici – come evidenzia l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo di Catania – sono stati appurati con un drone che ha sorvolato il vulcano, scattando
delle foto, e attraverso l’osservazione dal tratto di mare sottostante al sito.
Il monitoraggio si è reso necessario al termine di una delle più intense attività eruttive degli ultimi anni, per la quale si è temuto il peggio nelle scorse settimane. Adesso che l’attività vulcanica è tornata alla normalità si stanno studiando i cambiamenti causati dalle eruzioni. primi tra tutti quelli morfologici.
Sul pendio dello Stromboli che cola a picco sul mare, sulla sciara del fuoco, si è formato un canyon, lungo 930 metri: la profondità dell’incisione varia da poche decine di metri, in corrispondenza del livello del mare, fino ad un massimo di circa 70 metri e ha un’ampiezza massima di 120 metri. A generare questo nuovo canyon sono stati i frequenti crolli e distacchi di materiale, causati del regime pulsante dell’effusione lavica delle scorse settimane. I crolli lungo il pendio hanno causato anche piccoli tsunami, che però non hanno mai minacciato la popolazione.