06/05/2023
Nonostante l’eroica carica di oltre 700 tifosi giunti ad Agropoli, per questa penultima giornata, il Messina pecca clamorosamente e non riesce a onorare le promesse fatte a inizio anno.
Anche stavolta, ci si ritrova a fare i conti con una squadra spenta, intimorita e costantemente sulla difensiva.
E per quanto ultimamente, certe critiche, non siano state digerite dalla dirigenza tecnica, questa è l’amara verità.
Di fatto, non basta ricordare le eroiche imprese di gennaio e febbraio, bisogna concentrarsi sull’ora.
E l’ora attuale ci dice che siamo quasi perduti, e che se non si recupera almeno la metà di quella grinta che ha permesso autentici miracoli, la strada verso la serie D è assicurata.
D’altronde “nulla è immutabile”. E non c’è espressione migliore che si adatti a uno sport come il calcio.
Non si può, infatti, sempre utilizzare come riparo da critiche del tutto legittime, una serie di gloriose partite passate . Quella serie può fare senz’altro da cornice a una vittoria finale. Ma a quella vittoria bisogna necessariamente arrivare, altrimenti le gesta eroiche rimangono semplicemente fumo.
Serve dunque maggiore concretezza, soprattutto in termini di spietata aggressività e massima concentrazione.
Elementi che sono decisamente mancati contro un avversario come la Gelbison che non ha decisamente brillato negli ultimi tempi. Solo 4 gol nelle ultime dieci partite !
Della serie oltre il danno della sconfitta, la beffa! Visto che le capacità contro squadre decisamente più potenti non sono mancate . Oggi invece, pare che fossimo davanti a giocatori intimoriti che hanno letteralmente regalato occasioni d’oro ai rossoblù. Gli ultimi fatali minuti parlano da sè.
Dopo un risultato agghiacciante come quello odierno, l’’amaro in bocca e la sfiducia sembrano prevalere.
Eppure resta un’ultima finale realmente decisiva ai fini della permanenza in Lega Pro. Dopo non si può più recuperare alcunchè, se non risalire dagli abissi della Serie D.
Ma non è questo ciò che merita una tifoseria che con oltre 700 persone ha riempito il settore ospiti del Guariglia.
Non è ciò ce meritano gli irriducibili trascinatori dei gruppi organizzati che con tanta devozione, sono stati a fianco del Messina, nel bene e nel male. E non mettiamo in dubbio che li si ritroverà ancora ultrapresenti, anche nelle occasioni più buie.
Ma proprio in virtù di questo elemento davvero motivante, rappresentato da un pubblico così dedito alla causa, non ci si può permettere di giocare con leggerezza o ancora peggio con uno spirito difensivo privo di coraggio e ricco di timore.
Non c’è più tempo per la paura, bisogna decidere assolutamente di vincere, e di giocare con una rabbia ancora più forte di quella che si è avuta nel girone di ritorno.
E’ necessaria una partita davvero sporca, sabato 13, per poter ribaltare la sorte, in cui non si considerino affatto i pregi e i difetti dell’avversario, se non per sconfiggerli definitivamente.
Urge quindi un decisivo cambio di atteggiamento da parte della rosa peloritana, affinchè non si vanifichino tutte le imprese eroiche compiute, ma si rendano una preziosa cornice di questa benedetta vittoria finale.
Avanti Scudati! Fino alla vittoria assoluta!