Sant’Agata di Militello. Denuncia dopo intimidazioni e testata al volto, 2 gli arresti. I due infatti, avrebbero ricattato, minacciato e picchiato un coetaneo, dandogli anche una testata sul volto, pretendendo 300 euro. Dopo che il 24 febbraio una pattuglia aveva fermato i tre ragazzi in auto.
Sant’Agata di Militello. Denuncia dopo intimidazioni e testata al volto
I carabinieri di Sant’Agata di Militello hanno dato esecuzione a due ordinanze di applicazione di misure cautelari, emesse dai Giudici per le indagini preliminari del Tribunale di Patti e del Tribunale per i Minorenni di Messina.
Nei confronti di un ragazzo da poco maggiorenne e un minorenne, presunti responsabili di minacce, lesioni e tentata estorsione ai danni di un 19enne.
Il maggiorenne è ai domiciliari, mentre, il minorenne in comunità. I due infatti, avrebbero ricattato, minacciato e picchiato un coetaneo, dandogli anche una testata sul volto, pretendendo 300 euro dopo che il 24 febbraio una pattuglia aveva fermato i tre in auto.
I tre, dopo aver trascorso appunto, una serata di svago a Gioiosa Marea, facendo rientro a bordo di un’auto di proprietà di un genitore della vittima e condotta da uno degli indagati, che non si erano fermati a un posto di controllo dei carabinieri, allontanandosi.
I militari avevano poco dopo rintracciato il mezzo fermo lungo la strada, identificando solo il 19enne, in quanto gli altri due, verosimilmente in possesso di stupefacenti, si erano dati alla fuga a piedi facendo perdere le loro tracce.
Alla vittima, multata, era stato chiesto un “indennizzo” per l’accaduto, ritenendolo “colpevole” di aver fatto la “spia” e collaborato con le Forze dell’Ordine.
Gli indagati ritenevano erroneamente infatti, che il loro compagno fosse responsabile del controllo subito da parte della pattuglia dell’Arma, e di aver collaborato con i Carabinieri, fornendo indicazioni per la loro identificazione.
La richiesta di denaro pertanto, era stata accompagnata, nel corso del tempo, da un crescendo di violenze e minacce” dicono i carabinieri.
La vittima difatti, ha denunciato e i carabinieri, dopo l’indagine hanno eseguito le misure cautelari decise dal giudice.