Un blitz della Polizia per contrastare lo spaccio di droga a Messiana, da quello che emerge per saldare il debito con i pusher alcuni consegnavano oggetti d’oro in pegno. L’ operazione antidroga della Polizia che a Messina ha smantellato una fiorente attività di spaccio all’isolato 13 su viale Giostra e arrestato tre persone, due uomini e una donna.
Cocaina e crack preparati in casa in due appartamenti a breve distanza l’uno dall’altro ed entrambi protetti dalle telecamere. In auto oppure a piedi, alcuni clienti preferivano acquistare in un’abitazione al pianoterra in cui, tramite la finestra della camera da letto, in due o tre minuti, la coppia di arrestati prima riceveva il denaro e poi cedeva la droga.
Per saldare l’acquisto gli acquirenti, se necessario, potevano anche offrire oro in pegno. Nel secondo appartamento, invece, operava un uomo che era riuscito a edificare un vero e proprio fortino, sbarrando l’accesso alle visite indesiderate delle forze dell’ordine con grate e una solida cancellata sistemate all’interno delle scale condominiali.
Qui il pusher, che da alcuni si faceva chiamare ‘lo zio’, attraverso le sbarre del cancello, che non apriva per alcun motivo, riceveva le ordinazioni dei clienti e poi, in pigiama e ciabatte, dopo essere rientrato a casa a confezionare lo stupefacente, soddisfaceva le loro richieste. “Talvolta era anche necessario attendere il proprio turno – spiegano gli investigatori – perché nelle scale, lontani da occhi indiscreti, erano già presenti altri clienti in coda dietro il cancello in ferro”. Le misure cautelari sono state eseguite dai poliziotti delle Volanti e della Squadra Mobile della Questura di Messina, con la collaborazione delle pattuglie del reparto Prevenzione crimine Sicilia orientale, dell’unità cinofila della Questura di Catania e del reparto Volo di Reggio Calabria. Nel corso dell’esecuzione, grazie all’intervento dei vigili del fuoco, gli agenti hanno rimosso il cancello e le grate in ferro che impedivano il passaggio alle forze dell’ordine e sequestrato gli impianti di video-sorveglianza, di cui le due abitazioni erano dotate.
Raffaele Longo- MessinaPost