“𝙴 𝚟𝚎𝚗𝚗𝚎 𝚊𝚍 𝚊𝚋𝚒𝚝𝚊𝚛𝚎 𝚒𝚗 𝚖𝚎𝚣𝚣𝚘 𝚊 𝚗𝚘𝚒”. Così, Naso presenta il suo presepe vivente, svoltosi ieri in occasione di Santo Stefano. Durante questa manifestazione ogni cittadino, ha potuto assistere alle scene svolte nei corsi e vicoli del paese, rivivendo il percorso della nascita del nostro bambino Gesù.
Il Presepe Vivente.
L’assesore Rosita Ferrarotto dichiara con queste parole la gioia della manifestazione: a distanza di qualche ora, ripercorriamo le scene proposte dal “Presepe Vivente itinerante”.
Nel rivedere le immagini dell’evento, ammetto, e non me ne voglia nessuno, che il momento che rimarrà in me indelebile, è la constatazione di quanto il senso religioso possa aver trionfato dunque, ieri sera.
Per alcuni minuti, quando eravamo tutti dinnanzi alla stalla, a contemplare la Natività, ho percepito la necessità di ognuno di voler condividere e vivere il senso del Natale. Abbiamo bisogno di ri-nascere.
Veniamo infatti, fuori da una pandemia che ci ha segnato, viviamo un periodo socio economico che prova a metterci in ginocchio, per non parlare dell’inutile guerra che ci lascia attoniti…
Ieri sera ha prevalso il bisogno di sentirci piccoli, creature amate a prescindere dall’età. Non era semplice curiosità o voglia di divertirsi e neanche spettacolarizzazione.
Quel silenzio, la compostezza, l’essere orientati verso la stessa direzione insieme ad una moltitudine di persone provenienti da diverse parti per condividere la rappresentazione del Presepe Vivente nel percorso che porta da Nazareth a Betlemme…
L’organizzazione e i partecipanti del Presepe.
A sposare lo splendido progetto, molteplici le sinergie e le forze in campo.
Condotti dal coro degli angeli, e guidati dagli Arcangeli Lisa e Chiara, sulle note della Zampogna. Con i due Basilio e Carmen, sono state rappresentate nove scene.
Introdotti dalle voci narranti di Filippo Ferrarotto, Silvana Rivera e Cono Messina, abbiamo gustato la delicatezza di Giuliana Costa, Calogero Fazio ed il piccolo Federico Martelli, interpreti amorevoli della Sacra Famiglia.
Ad arricchire ulteriormente la rappresentazione, il luminoso arcangelo Gabriele e lo spettacolo del fuoco donato ai presenti in piazza Lo Sardo.
I ruoli dei personaggi
Hanno avuto un ruolo chiave: il sacerdote Gaetano Bontempo, Sant’Anna con Nuccia La Galia, Elisabetta interpretata da Emiliana Ingrilli, le donne Giuseppina Tripiciano, Silvana Nani, Loredana Salvà, Teresa Galati, Tina Minciullo e la laboriosa Stefania Graziano;
– i locandieri Nino Lama ed Ignazio La Galia.
Tra i pastori: papà Ivan ed il figlio Emanuele Maniaci, Sandro Paparone, Giuseppe Mune, i fratelli Calogero e Giuseppe Truglio.
Tra i mestieri: il fabbro Bruno Calió aiutato da Giovanni Sapienza;
– i locandieri: i generosi ragazzi di Caria con Nunzio, Gianluca, Nino, Francesco e le loro famiglie;
– u spiritaru di Gaetano Bontempo;
– biscotti e fagioli dell’associazione Socio Culturale Cresta con Ina, Nino, Cono, Mariella, Francesco, Mariella;
– i panareddi di Vincenzino Calió, Stefania e Renato.
Alla corte di Erode il poliedrico Antonio Campana nella lettura dell’editto. Elio, Antonino, Nuccio Costa, Dario, Giuseppe Condipodero e Salvatore Calió, le odalische Alice Pizzino e Marta Costa.
I tre re Magi, i giovani cavalieri amici di Gabriele Lisciandro, provenienti da paesi limitrofi.
Il nostro veterano Leopoldo, quadrupede di papà Francesco e figlio Giuseppe Gridà.
Infine dunque, l’assessore Rosita, ringrazia con queste parole: in questa lunga elencazione non può mancare il ringraziamento a padre Francesco. A chi ha lavorato dietro le quinte, ai proprietari dei magazzini, alla professionalità delle forze dell’ordine.