Messina, il dramma della droga: un fenomeno in crescita tra giovani studenti e professionisti.
A Messina, la questione della droga si fa sempre più allarmante, con piazze di spaccio che incassano cifre impressionanti, come i centomila euro a settimana rilevati nel quartiere di S. Lucia sopra Contesse.
Il dramma della droga
Le indagini condotte dalla polizia, in particolare dalla Mobile, hanno svelato un panorama inquietante: il consumo di sostanze stupefacenti non coinvolgerebbe solo i tradizionali “tossici”, ma un ampio campione di diverse categorie sociali, dagli studenti ai professionisti.
L’operazione di polizia ha rivelato un sistema ben consolidato e capillare, in cui gli assuntori di droga si presentano in cerca di “sballo” a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Le intercettazioni, ottenute grazie a una microspia piazzata in un punto strategico, hanno mostrato scene quotidiane di transazioni: “Dammi 15 euro per tirare” sembrava essere la richiesta standard di una clientele varia e trasversale.
Gli investigatori hanno monitorato fino a cinquanta clienti in una sola giornata, evidenziando un problema che va al di là della semplice detenzione e spaccio di sostanze.
La questione solleva interrogativi sul tessuto sociale di Messina. Un fenomeno di questa portata non può essere ignorato e richiede un’urgente presa di coscienza da parte delle istituzioni e della comunità. La periferia, storicamente ghettizzata, diventa un’area di massima attenzione, non solo per gli aspetti repressivi, ma anche per le necessità di interventi sociali e preventivi.
Se si vuole davvero salvare i giovani e le persone in difficoltà dalla spirale della droga, è necessario un impegno corale e costante.
Non si tratta solo di una classica operazione antidroga, con gli investigatori della Mobile che hanno ricostruito per filo e per segno tutto il “movimento” con grande pazienza e capacità.
Se si vuole analizzare il fenomeno ormai storicizzato di S. Lucia sopra Contesse, uno dei quartieri-crocifisso da sempre ghettizzato, bisogna guardarlo da un altro punto di vista.
La situazione di S. Lucia sopra Contesse quindi, non è solo una cronaca giudiziaria, ma un riflesso di una realtà complessa che richiede soluzioni integrate e un’approccio umano, lontano dall’ottica del solo intervento repressivo.