La decisione di chiudere gli uffici postali di Camaro Inferiore, Massa San Giorgio e San Filippo Superiore, prevista per il 20 gennaio 2025, ha generato un’ondata di proteste tra i residenti e gli amministratori locali di Messina. La notizia ha sollevato forte indignazione, soprattutto nelle comunità più popolose e in quelle caratterizzate dalla presenza di molti anziani che utilizzano quotidianamente questi servizi.
A Camaro Inferiore, il presidente della Terza Municipalità, Alessandro Cacciotto, ha definito la chiusura dell’ufficio postale un grave colpo per un territorio già carente di servizi essenziali. “Non basta la presenza dell’ufficio di Camaro Superiore,” afferma, “poiché è troppo distante e rischia di essere ingolfato, aggravando i disagi soprattutto per gli anziani.”
Per contrastare questa decisione, Cacciotto ha lanciato una raccolta firme. Gli appuntamenti sono fissati per sabato 21 dicembre (dalle 9:00 alle 13:00) e domenica 22 dicembre (dalle 9:30 alle 12:30) davanti alla sede storica dell’ufficio postale di Camaro Inferiore. Le firme raccolte saranno inoltrate a Poste Italiane e al sindaco Federico Basile per richiedere la revoca della chiusura.
Anche i consiglieri comunali Libero Gioveni e Giuseppe Villari si sono mobilitati, chiedendo al presidente del Consiglio Comunale, Nello Pergolizzi, di convocare una seduta straordinaria entro 15 giorni. Al centro del dibattito, l’impatto che queste chiusure avranno su migliaia di cittadini. La chiusura dell’ufficio di Camaro Inferiore, ad esempio, sposterebbe il carico di utenti verso quello di Camaro Superiore, già frequentato dai residenti di altre aree come Bisconte, Catarratti e Camaro San Paolo.
Situazioni simili si presenterebbero per gli abitanti di Massa San Giorgio e San Filippo Superiore, costretti a recarsi in uffici postali distanti, come quelli di Castanea, Spartà o persino Villafranca Tirrena.
Le proteste sottolineano come la chiusura di questi presìdi fondamentali generi gravi disagi, aumentando l’isolamento di aree già fragili e mettendo in difficoltà le fasce più vulnerabili della popolazione. La mobilitazione dei cittadini e delle istituzioni prosegue con l’obiettivo di scongiurare questa drastica riduzione dei servizi essenziali.