Messina notte fonda l’ennesima battuta d’arresto davanti al proprio pubblico.
Il Messina inaugura il 2025 con una nuova proprietà, un ritrovato entusiasmo tra i tifosi e grandi aspettative. Ma la realtà del campo ha riportato i biancoscudati a fare i conti con i propri limiti, culminati nell’ennesima sconfitta, questa volta contro un solido Audace Cerignola, che ha espugnato il “Franco Scoglio” con un netto 3-1.
La gara, valida per la 21ª giornata del girone C di Serie C, ha evidenziato ancora una volta le difficoltà tecniche e tattiche di un Messina che, nonostante i buoni propositi e i cambiamenti societari, continua a navigare in acque agitate.
Primo tempo: il Cerignola sblocca subito, il Messina non incide
La partita inizia nel peggiore dei modi per il Messina, con il Cerignola che passa in vantaggio già al 4’. Capomaggio trova un corridoio perfetto per Russo, il quale serve al centro un pallone che, dopo una deviazione mancata da Salvemini, arriva a Ruggiero: il centrocampista non sbaglia e insacca lo 0-1.
I padroni di casa cercano di reagire, ma l’attacco biancoscudato fatica a trovare spazi contro una difesa avversaria compatta. La prima vera occasione arriva al 14’, quando Luciani si avventa su un errore del portiere ospite Saracco, ma il suo contrasto non porta al gol.
Il Cerignola, più ordinato e incisivo, continua a creare pericoli. Achik, tra i più ispirati, costringe Krapikas a un intervento decisivo al 34’, mentre il Messina spreca diverse palle inattive, non riuscendo mai a essere realmente pericoloso.
Sul finire del primo tempo, al 45’, Anatriello trova la rete del pareggio, ma il gol viene annullato per fuorigioco di Luciani. Il Messina torna negli spogliatoi sotto di un gol, con la consapevolezza di dover cambiare marcia nella ripresa.
Secondo tempo: reazione immediata, ma il Cerignola chiude i conti
Il tecnico ad interim Miranda, in panchina al posto dello squalificato Modica, opta per quattro cambi all’intervallo, passando al 4-3-3. L’ingresso di Petrungaro e Cominetti dà nuova linfa al reparto offensivo, e i risultati si vedono subito.
Al 50’, Anzelmo imbuca per Anatriello, che viene atterrato in area da Saracco. L’arbitro concede il rigore, e lo stesso Anatriello trasforma con freddezza, siglando il suo settimo gol stagionale. Il Messina sembra aver ritrovato energia e convinzione.
Ma è solo un’illusione. Al 60’, l’ex Salvemini punisce i biancoscudati con un colpo di testa preciso, sugli sviluppi di un cross di Russo, riportando avanti il Cerignola. Il gol spegne l’entusiasmo del Messina, che accusa il colpo.
Passano appena quattro minuti, e Romano cala il tris: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il difensore si inserisce in area e con un colpo di testa supera Krapikas, mettendo al sicuro il risultato per i pugliesi.
Un Messina in crisi: le note dolenti
Il resto della partita scorre senza grandi emozioni. Il Cerignola gestisce il doppio vantaggio con ordine, mentre il Messina si dimostra incapace di reagire. I fischi del pubblico al triplice fischio sono eloquenti: l’entusiasmo per il cambio societario non basta a mascherare i problemi tecnici e strutturali di una squadra che sembra priva di identità.
Le assenze pesano, ma le prestazioni di alcuni giocatori lasciano perplessi. Frisenna, sostituito dopo un primo tempo anonimo, sembra già con la testa altrove. Anche la difesa, priva di alternative valide, soffre l’assenza di concentrazione e compattezza.
La classifica e le prospettive future
Con questa sconfitta, il Messina rimane fermo a 16 punti, a -7 dalla zona salvezza diretta. La classifica si fa sempre più complicata, e gennaio sarà un mese cruciale per cercare rinforzi sul mercato. Il nuovo direttore sportivo Domenico Roma, presente in tribuna, avrà un compito arduo: costruire una squadra competitiva in poche settimane per evitare il peggio.
Anche il calendario non aiuta: nelle prossime giornate, il Messina affronterà squadre di alta classifica, rendendo il cammino verso la salvezza ancora più impervio.
I tifosi tra speranze e delusioni
Nonostante la sconfitta, la Curva Sud ha sostenuto la squadra per buona parte del match, esponendo uno striscione emblematico: “Dopo anni di falsità, benvenuti in città. Pretendiamo rispetto ed una grande società”. L’arrivo della nuova proprietà ha riacceso le speranze, ma i tifosi chiedono ora risultati concreti e un progetto credibile per il futuro.
Messina, notte fonda: serve un cambio di passo
La sconfitta contro il Cerignola segna un altro passo falso per un Messina che sembra incapace di uscire dal tunnel. La nuova proprietà e il mercato invernale rappresentano un’opportunità per invertire la rotta, ma il tempo stringe, e la classifica non aspetta.
Serve una reazione immediata, sia sul campo che fuori, per ridare fiducia a una piazza che merita ben altro. Intanto, il Messina resta fermo a un bivio: continuare a galleggiare in un limbo di incertezze o lottare con determinazione per costruire un futuro migliore.