Messina. Intelligenza artificiale: i giovani della Generazione Z pronti a raccogliere la sfida.
Interessante incontro tenutosi nell’auditorium del PalaCultura di Messina tra Francesco Pira docente di Sociologia, Direttore del Master in “Esperto della Comunicazione Digitale” presso l’Università di Messina e gli studenti dall’Istituto Comprensivo “Boer-Verona Trento”; ha moderato il docente Elio Scarfì.
I giovani della Generazione Z e l’ intelligenza artificiale
La partecipazione dei giovani è stata massima, mirate e puntuali soprattutto, le domande che hanno rivolto al relatore.
A testimonianza dell’attrazione che questo argomento suscita e delle sfide che sono pronti a raccogliere e vincere.
Una curiosità ed un’esigenza di capire realmente l’importanza che l’intelligenza artificiale riveste nello sviluppo sociale, ma anche approfondire gli aspetti legati ai rischi a cui sono soggetti coloro che non possiedono adeguate conoscenze per distinguere il reale dal virtuale.
Pira si è soffermato “sull’influenza che l’intelligenza artificiale ha nel mondo dei social media, dei cambiamenti che ha prodotto tra l’interazione e la connessione digitale”.
Il sociologo ha trasferito agli studenti quelle che sono “le potenzialità legate all’IA soprattutto, nel riuscire a modificare automaticamente i contenuti delle informazioni”.
Fino ad un paio di anni fa, era la qualità della pubblicità trasmessa dalle televisioni e dai social network, a indirizzare i consumatori su determinati prodotti.
Oggi, gli esperti della comunicazione utilizzano l’IA per capire quali sono i bisogni e le esigenze dei cittadini.
Quindi un nuovo modo di fare marketing che, attraverso i social incide sulle scelte e sulla “volontà” soprattutto di coloro non comprendono le differenze sostanziali tra il metaverso ed il mondo reale.
La scuola, soprattutto dopo la fase pandemica che ha messo in evidenza le differenze che esistono tra studenti digitalmente preparati e studenti che hanno pagato lo scotto di una superficialità elettronica, si sta preparando per offrire ai ragazzi strumenti idonei a vivere ed utilizzare adeguatamente le potenzialità dell’IA.
La sfida della Generazione Z
La scuola che da sempre ha formato la coscienza di tante generazioni, ha fornito modelli educativi e ha preparato i ragazzi per le sfide culturali e lavorative.
La scuola che dovrebbe meritare maggiore attenzione da parte della classe politica spesso distratta da aspetti economici e, poco attenti alle sfide che l’evoluzione ha lanciato ai ragazzi.
Parlare di Intelligenza Artificiale vuol dire fare un passo indietro fermandosi agli anni cinquanta quando, il genio matematico dell’inglese Alan Turing diede vita ai principi di questo nuovo modo di “elaborare”;
il termine Intelligenza Artificiale venne dato da un altro matematico inglese, John McCarthy.
Gli studenti dell’Istituto Comprensivo Boer-Verona Trento oggi hanno avuto modo di comprendere che l’intelligenza artificiale è “quell’abilità” di elaboratore, di sostituirsi all’uomo in quelli che sono i processi legati all’apprendimento, al ragionamento, alla creatività utilizzando degli algoritmi.
Il computer riceve e sviluppa questi dati, li processa e risponde di conseguenza. Occorre però, fare molta attenzione sull’utilizzo dell’AI perché, nessuna macchina può condizionare la nostra vita quotidiana.
È sempre l’uomo che programma, senza la nostra intelligenza, qualsiasi elaboratore rimane una macchina fine a sé stessa.
Complimenti ai giovani studenti per la maturità dimostrata nel comprendere gli aspetti positivi e negativi dell’IA, un plauso ai docenti che hanno svolto un lavoro preparatorio notevole.
Questa è la scuola che serve alle giovani generazioni.