La questione dei farmaci scaduti, rilevata durante due ispezioni consecutive dei carabinieri del Nas e della polizia giudiziaria in un presidio ospedaliero di Messina, ha sollevato un’ondata di indignazione e preoccupazione. A prendere posizione è la Uil Fpl di Messina, che punta il dito contro la gestione del personale, ritenuta inadeguata e impropria, da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp).
Secondo quanto dichiarato dal segretario provinciale della Uil Fpl, Licio Andronico, la situazione sarebbe il risultato di una cattiva eredità gestionale delle precedenti amministrazioni. In una nota indirizzata ai vertici dell’Asp, all’assessorato regionale alla Salute, alla Corte dei Conti e, per conoscenza, ai carabinieri del Nas, Andronico sottolinea come la corretta assegnazione del personale caposala o dei coordinatori infermieristici avrebbe potuto evitare lo scandalo. “La figura del caposala è centrale nella gestione di farmaci stupefacenti e psicotropi, ma l’assegnazione del personale avviene in modo arbitrario, causando inefficienze e potenziali danni erariali,” afferma il sindacato.
Irregolarità nelle assegnazioni del personale
Uno degli aspetti più controversi riguarda la collocazione di tre dipendenti ex caposala in contesti lavorativi dove tale figura non è prevista. Due di loro sono assegnati presso gli ambulatori di Pistunina, mentre un altro opera nella Direzione di Presidio dell’Ospedale di Mistretta. Per il sindacato, questa distribuzione rappresenta non solo un danno economico, ma anche una grave disparità rispetto ad altri lavoratori con pari profilo, creando disuguaglianze inaccettabili all’interno dell’organizzazione.
Criticità e richieste di intervento
Il sindacato evidenzia che la gestione errata del personale ha aggravato le criticità emerse nel presidio ospedaliero oggetto del blitz. Tra queste, la presenza di farmaci e stupefacenti scaduti, una problematica che mette a rischio la sicurezza dei pazienti e la credibilità dell’intera struttura.
La Uil Fpl ha richiesto al management dell’Asp di intervenire con urgenza, riassegnando il personale caposala nei presidi ospedalieri dove tale figura è realmente necessaria. La proposta include anche la verifica della dotazione organica attuale per garantire un’effettiva corrispondenza tra le funzioni svolte e gli impegni orari dichiarati.
Conclusione
La vicenda dei farmaci scaduti è solo la punta dell’iceberg di una gestione organizzativa che, secondo il sindacato, richiede un’azione immediata per ripristinare trasparenza, efficienza e sicurezza negli ospedali di Messina. L’attenzione ora è rivolta ai vertici dell’Asp, chiamati a rispondere alle richieste della Uil Fpl e a porre rimedio a una situazione che non può più essere ignorata.