Messina. I nuovi sussidi contro la povertà non bastano: la denuncia della CGIL.
Un recente rapporto dell’INPS ha messo in luce le criticità dell’Assegno di Inclusione (ADI) e del Supporto Formazione e Lavoro (SFL), le misure introdotte per sostituire il Reddito di Cittadinanza a Messina. La CGIL locale ha denunciato l’inadeguatezza di queste misure nel contrastare la povertà, evidenziando un calo significativo del numero di beneficiari rispetto al 2022.
Differenze tra ADI, SFL e Reddito di Cittadinanza:
Mentre il Reddito di Cittadinanza offriva una copertura più ampia, ADI e SFL presentano requisiti più restrittivi,penalizzando soprattutto le famiglie composte da un singolo individuo. L’ADI è destinato principalmente a nuclei familiari con minori, disabili, over 60 o persone in condizioni di svantaggio certificate, mentre l’SFL si rivolge a individui considerati occupabili, subordinando l’erogazione del beneficio alla partecipazione a corsi di formazione che, tuttavia,sono in forte ritardo.
Sfide e criticità:
La CGIL sottolinea che per molti beneficiari, specialmente gli over 50, un semplice corso di formazione non è sufficiente per l’inserimento nel mercato del lavoro. Inoltre, l’assenza di meccanismi di valutazione da parte dei servizi sociali e la mancanza di criteri che tengano conto del livello di istruzione e delle esperienze pregresse rendono l’SFL inefficace per molti.
Soluzioni proposte:
Per affrontare queste problematiche, la CGIL propone un potenziamento dei servizi sociali e dei centri per l’impiego, una maggiore collaborazione tra le istituzioni e gli attori del territorio, e la creazione di iniziative di economia sociale per generare opportunità lavorative.
Conclusione:
La CGIL di Messina lancia un appello affinché le criticità di queste misure vengano affrontate con urgenza. L’obiettivo è garantire un sostegno adeguato alle persone in difficoltà, superando le attuali barriere e promuovendo un’effettiva inclusione sociale e lavorativa.