Un’ondata di rapine e furti ha travolto Messina e la sua provincia negli ultimi mesi, con almeno undici colpi attribuiti a una coppia di giovani, Daniele Settimo, 39 anni, e Gianluca De Marco, 24 anni. I due sono finiti in manette oggi a seguito dell’ordinanza emessa dal gup Eugenio Fiorentino e saranno sottoposti a interrogatorio nelle prossime ore.
Un’escalation di crimini tra aprile e ottobre
Secondo le indagini coordinate dalla Procura di Messina, i reati sarebbero stati commessi tra aprile e ottobre di quest’anno. La coppia avrebbe agito con modalità violente, intimidendo vittime e danneggiando beni. Tra i loro bersagli figurano negozi, abitazioni private e persino passanti.
Gli inquirenti sospettano che i due non abbiano agito sempre da soli. È infatti in corso l’identificazione di un presunto terzo complice, che potrebbe essere coinvolto nelle azioni più articolate. Il pm ha chiesto ulteriori accertamenti per valutare un eventuale arresto.
L’arresto e il processo
L’operazione che ha portato all’arresto di Settimo e De Marco è stata il risultato di un’indagine capillare condotta dai Carabinieri e dalla Polizia di Stato. I due sono accusati di associazione a delinquere finalizzata a furti e rapine, oltre che di minacce e violenza contro persone e cose. Entrambi saranno difesi dagli avvocati Antonino Cacia e Cinzia Panebianco. L’interrogatorio, previsto per domani, potrebbe svelare nuovi dettagli sui reati contestati e sull’eventuale coinvolgimento del presunto complice.
I colpi messi a segno
Tra i crimini attribuiti ai due arrestati figurano furti in abitazioni e rapine in negozi di Messina e nei comuni limitrofi. In alcuni casi, i colpi sono stati messi a segno con una precisione tale da valere loro il soprannome di “Lupin dello Stretto”. Tuttavia, l’audacia del duo non è bastata a evitare il controllo delle forze dell’ordine, che li monitoravano da mesi.
L’impatto sulla comunità
Gli episodi hanno destato preoccupazione tra i cittadini di Messina, spingendo le autorità a intensificare i controlli sul territorio. “Sentivamo che qualcuno poteva entrare in casa nostra da un momento all’altro,” racconta un residente di uno dei quartieri colpiti.
Prossimi sviluppi
Le indagini continuano per chiarire l’entità dei crimini commessi e individuare eventuali complici. Nel frattempo, Messina può tirare un sospiro di sollievo, confidando che l’arresto dei “Lupin dello Stretto” segni la fine di un periodo di paura e insicurezza.