Il tribunale amministrativo regionale di Catania (presidente Pancrazio Savasta) ha respinto il ricorso dell’associazione delle guide ambientali escursionistiche che contestavano l’ordinanza sindacale emessa dal Comune di Lipari, rappresentato dall’avvocato Edoardo Omero. Le guide sono state rappresentate dagli avvocati Stefano Commodo, Luigi Angeletti e Iacopo Giunta.
Il ricorso era stato presentato contro l’ordinanza sindacale che vietava ale guide, per ragioni di sicurezza, vista l’intensa attività vulcanica, di poter scalare il cratere di Stromboli oltre i 290 metri. Le guide alpine e vulcanologiche invece erano autorizzate a scalarlo fino a 400 metri d’altezza. In precedenza un altro ricorso era stato presentato da altre guide ambientali e anche in quell’occasione il tar lo aveva respinto.
La Querelle tra le guide alpine e vulcanologiche e l’amministrazione di Lipari, sia per quanto concerne la salita sulla sommità dello Stromboli, sia per quella sull’isola di Vulcano è destinata a continuare. Da un lato la pericolosità legata all’intensa attività stromboliana e al degassamento di Vulcano, dall’altra la necessità per le guide di guadagnare grazie ai tanti turisti presenti nelle isole Eolie, molti dei quali con il desiderio di vedere quanto più da vicino possibile un vulcano.
Va da sé che il tribunale amministrativo dia ragione alle ordinanze sindacali, perché la sicurezza deve essere una condizione ineludibile sia per i turisti che affollano l’isola, sia naturalmente anche per le guide alpine e vulcanologiche, che sebbene esperte nulla possono contro esalazioni e lapilli.
Va comunque trovata una soluzione che possa consentire in tutta sicurezza a chi accompagna di potere svolgere la loro professione ed ai turisti di potere godere dello spettacolo unico delle Isole Eolie patrimonio dell’UNESCO grazie soprattutto ai vulcani da cui hanno tratto origine, che rendono unico l’arcipelago siciliano ed “Iddu” in particolare.
Redazione – Messina Post