L’Aula Cannizzaro ha ospitato, stamane, la presentazione del libro “Intolleranze elementari” di Elisabetta Darida. Alla presenza dell’autrice, dopo i saluti del Prorettore Vicario, prof. Giovanni Moschella, l’iniziativa è stata presentata dal prof. Fabio Rossi, ordinario di Linguistica italiana.
Donne maltrattate, vittime di sopraffazioni, amori discriminati, omofobia, scontri tra genitori e figli, vite straniere alla ricerca di un futuro migliore: sono le “Intolleranze elementari” che la scrittrice romana Elisabetta Darida ha raccontato nel suo ultimo libro, che l’Università di Messina ha già presentato nel mese di giugno, a Salina, nell’ambito dell’XI edizione di Marefestival Premio Troisi (con la direzione artistica del giornalista Massimiliano Cavaleri). L’Ateneo messinese che ha, inoltre, dedicato l’ultima inaugurazione dell’Anno Accademico proprio al tema della lotta contro ogni forma di violenza, grazie alla presenza della giornalista Rula Jebreal, ha scelto di ampliare le riflessioni sul tema delineato nel romanzo edito da L’Erudita, presentato – quest’anno – anche a Roma, nella Galleria del Cardinale di Palazzo Colonna.
Si tratta di ventuno racconti che vedono protagoniste persone (sono 23 i protagonisti) che hanno subito discriminazioni, violenze, soprusi, oppressioni, che non sono state accettate per la loro presunta “diversità”, frutto di retaggi culturali e sociali, pregiudizi, luoghi comuni. Lì dove abitudini e convinzioni, a volte anche inconsapevoli, diventano sottili lame capaci di infliggere dolori e compromettere la serenità d’animo che dovrebbe accompagnare la vita di ciascuno di noi.
“Sono contento – ha commentato il Prorettore Vicario – di prendere parte a questa presentazione. Sono rimasto folgorato da Elisabetta Darida sia come persona che in qualità di scrittrice felice e talentuosa. Ho tenuto molto alla presenza degli studenti universitari e delle Scuole poiché questo libro è un veicolo di importanti messaggi sul tema della tolleranza che devono essere conosciuti, discussi e amplificati dai giovani”.
“Il volume – ha aggiunto il prof. Rossi – è molto interessante non solo per il tema trattato, ma anche per i registri linguistici che alterna fra le sue pagine. Le 21 storie narrate intrecciano le vite di tutti i personaggi i quali si incontrano alla fine, nel ventunesimo racconto, durante una festa estiva sul Lungotevere. In questa rete di legami, alcuni dei personaggi interagiscono fra loro e ciascuno di essi si esprime con uno stile linguistico diverso. C’è chi usa il dialetto ciociaro, chi un linguaggio forbito o l’Italiano popolare e chi, invece, l’interlingua. È impossibile incasellare il libro in un genere preciso”.
“Intollerante è chi si arroga il diritto di scegliere per gli altri – spiega la Darida – le tante intolleranze subite e inflitte quotidianamente, che scaturiscono dalla difficoltà di accettare l’altro, il più delle volte sono piccole, elementari appunto, e si infiltrano inarrestabili, nutrendosi di cliché, frasi fatte, gesti inconsapevoli divenuti abitudini o convinzioni. A volte, però, sfociano in tragedia. Non c’è un personaggio a cui sono più legata, anche quelli che mi assomigliano meno incarnano sfaccettature interessanti. Cito, su tutti, la Signora Castellini Guarneri, una donna anziana che non si vuol mettere al pari con i cambiamenti e no riconosce più il quartiere ed il suo mondo”.
Le storie, che si intrecciano tra loro, raccontano vicende a tratti commoventi, per altri versi ironiche, divise tra tragico e comico, ma unite da un comune denominatore narrativo: far riflettere il lettore sul rispetto dell’individuo, sulla necessità di un amore che deve poter essere libero, senza se e senza ma.
La scrittrice ha lavorato, per anni, in Rai come programmista regista curando, anche, programmi culturali radiofonici, ed è stata responsabile dell’ufficio stampa dell’Università Bocconi e di Accenture Italia. Poi, si è dedicata alla sua grande passione: la scrittura. Nel 2021 è stata finalista alla XXI Edizione del Premio letterario internazionale “La donna si racconta”; ha scritto racconti pubblicati in diverse antologie.
L’Erudita, marchio di Giulio Perrone Editore, è una casa editrice indipendente con un ampio catalogo che spazia dalla narrativa alla saggistica, dalla poesia ai racconti. L’amore per ogni forma di storia, che sia in versi o in prosa, garantisce la varietà delle sue pubblicazioni, con una particolare inclinazione verso le novità interessanti.