“In molti dei sopravvissuti si vedono i segni visibili e invisibili delle violenze e degli abusi subiti in Libia, così come la stanchezza per aver trascorso quasi una settimana in mezzo al mare. Ci sono persone che hanno bisogno di assistenza medica e di esami specialistici, incluse donne e bambini con patologie non curabili a bordo. Queste persone hanno bisogno di assistenza per riprendersi in sicurezza”. A dirlo è Fulvia Conte, vice responsabile delle attività di ricerca e soccorso di Msf a bordo della Geo Barents. La nave umanitaria, arrivata a Messina, ha a bordo 186 persone, soccorse tra il 15 ed il 16 novembre, oltre a 10 cadaveri, recuperati sul fondo di imbarcazione a una trentina di miglia dalle coste libiche insieme a 99 sopravvissuti. “Nonostante la gioia e il sollievo per la fine del viaggio – prosegue Conte -, tra i sopravvissuti ci sono anche persone che hanno perso amici e familiari e stanno elaborando il lutto. Queste persone avranno bisogno di assistenza e supporto psicologico. Le dieci persone decedute meritano una degna sepoltura, Msf si coordinerà con le autorità locali per garantire che i corpi siano sbarcati con dignità. Ai più vulnerabili, come le donne che viaggiano da sole, i bambini, i minori non accompagnati e i sopravvissuti alla violenza di genere, devono essere garantite cure specialistiche e una sistemazione sicura in cui possano ricevere cure mediche e supporto psicosociale da organizzazioni competenti”, conclude.
Redazione – Messina Post