Si conclude con cinque condanne e due assoluzioni il processo sui furti di auto e motorini con la tecnica del “cavallo di ritorno”, ossia il pagamento di un riscatto per potere ottenere la restituzione del mezzo. Il clan scoperto a Messina, operava nel quartiere Giostra. L’indagine è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Messina. E si tratta di uno stralcio del procedimento che riguarda i sette che hanno scelto il giudizio con il rito abbreviato.
La sentenza è del gup Claudia Misale, che ha previsto per Alessio Nostro 6 anni e 10 mesi, Gabriele Alfonso Fratacci 3 anni e 10 mesi, Gaetano Batessa 3 anni 8 mesi, Nunzio Buscemi 2 anni e 10 mesi e Pietro Micali 3 anni e 10 mesi. Disposte anche due assoluzioni nei confronti di Antonino Margareci e Angela Recupero con la formula perché il fatto non sussiste.
Le indagini, cominciate nel 2021, sono sfociate nel blitz del luglio scorso da parte degli specialisti del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Messina. I finanzieri hanno ricostruito che i furti avvenivano prevalentemente di notte. Secondo l’accusa le parti meccaniche dei motorini e di carrozzerie venivano rivenduti, in alcuni casi anche sul web , oppure con il metodo del cavallo di ritorno chiedendo un riscatto ai proprietari per la restituzione del mezzo.