Il prossimo 9 gennaio si terrà l’udienza preliminare per Ivan D’Amore, 31 anni, ex poliziotto originario di Gaggi, in provincia di Messina, accusato di favoreggiamento della prostituzione. D’Amore, attualmente residente a Preganziol, in provincia di Treviso, è stato arrestato nel marzo scorso e sospeso dal servizio. La sua vicenda ha avuto grande risonanza e, secondo quanto riportato da TrevisoToday, anche la donna colombiana arrestata con lui sta cercando di patteggiare la pena.
L’arresto e le accuse di favoreggiamento della prostituzione
D’Amore è stato arrestato nei primi giorni di marzo durante un’operazione condotta dalla squadra mobile di Treviso, che aveva avviato un’indagine su un giro di prostituzione attivo nella zona dal 2023. Le accuse indicano che l’ex poliziotto, insieme alla complice, avrebbe gestito un gruppo di diciassette persone tra donne e transessuali che lavoravano come sex workers in appartamenti tra Treviso e Venezia. Le sex workers, sempre secondo le indagini, avrebbero pagato circa 500 euro a settimana e ricevuto supporto logistico con un sistema di trasporto dagli scali ferroviari e aeroportuali fino agli appartamenti.
L’interrogatorio e l’evoluzione delle misure cautelari
Durante l’interrogatorio di garanzia, D’Amore avrebbe ammesso di sapere che le persone che vivevano negli appartamenti da lui gestiti si dedicavano alla prostituzione, ma ha dichiarato di aver richiesto il denaro esclusivamente come canone di affitto. Questa dichiarazione ha portato a una parziale attenuazione delle accuse: dall’iniziale accusa di sfruttamento, si è passati a quella di favoreggiamento. Di conseguenza, la misura cautelare è stata ridotta dai domiciliari all’obbligo di firma.
Un secondo arresto e ulteriori indagini
Nonostante la prima riduzione della misura cautelare, il 25 marzo D’Amore è stato nuovamente arrestato. Mentre rientrava in Sicilia per accompagnare i figli a trovare i nonni, è stato fermato all’aeroporto di Catania, dove gli sono stati trovati 3.000 euro in contanti nascosti nella biancheria intima. Gli inquirenti, che avevano intercettato il suo telefono, sospettavano un movimento di denaro poco chiaro. D’Amore è stato accompagnato fino a Messina dal padre, ma durante il tragitto, la polizia ha proceduto a una perquisizione che ha portato all’obbligo di dimora nel comune di Gaggi, con restrizioni di movimento durante le ore notturne.
La difesa e le prossime mosse
Difeso dall’avvocato Fabio Crea, D’Amore dovrà decidere nelle prossime settimane se richiedere un rito alternativo per il processo. Il caso rimane aperto e sarà il prossimo gennaio a fare luce sul futuro giudiziario dell’ex poliziotto messinese.
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