La depurazione delle acque è uno dei punti critici della gestione del territorio siciliano. Già sotto procedura d’infrazione europea, da Messina a Trapani, a Siracusa, passando per Catania e Palermo la musica non cambia. Le opere necessarie all’adeguamento vanno a rilento, ma anche grazie ai commissariamenti, alcuni depuratori cominciano a sorgere. È il caso di Messina dove due opere risolutive sorgeranno a Furnari e Torregrotta, sulla costa tirrenica della provincia mesinese.
Due importanti opere avviate dalla struttura commissariale per la depurazione delle acque siciliane, nata per fare uscire nel più breve tempo possibile la Sicilia dalla procedura d’infrazione dell’Unione Europea, i depuratori di Furnari e Torregrotta. Le opere saranno avviate sulla costa tirrenica messinese partiranno già nei prossimi giorni due cantieri per la depurazione delle acque.
I depuratori di Furnari e Torregrotta
A Furnari, in provincia di Messina, cominciano infatti i lavori per adeguare l’impianto di depurazione delle acque in contrada Bazia. Mentre a Torregrotta sarà realizzato il collettore fognario, che consentirà di portare i reflui di ben cinque comuni al depuratore che si trova nell’agglomerato industriale ex ASI di Giammoro. Entrambe le opere ricadono nelle responsabilità del Commissario Unico per la Depurazione Maurizio Giugni e della sua Struttura. Composta dai due Subcommissari Riccardo Costanza e Stefano Vaccari. Si tratta infatti di interventi necessari per l’uscita dalla procedura di infrazione comunitaria 2004/2034, giunta ormai fino allo stadio di condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria (C-251/17).
Alle consegne dei lavori, hanno partecipato, oltre al Subcommissario Riccardo Costanza e alla Sottosegretaria Barbara Floridia, il Sindaco di Furnari Maurizio Crimi e i primi cittadini dei comuni coinvolti. L’opera oltre a consentire il rientro dalla procedura di infrazione dell’UE per quei comuni è anche necessaria al miglioramento delle condizioni ambientali del comprensorio. Le criticità continuano a rimanere, ma la struttura commissariale è sulla buona strada
Redazione – Messina Post