Un grave episodio di razzismo ha colpito il mondo del calcio dilettantistico siciliano. Durante la partita tra Jonica e Avola, giocata il 13 ottobre al campo “Bucalo” di Santa Teresa Riva, i tifosi dell’Avola si sono resi protagonisti di ripetuti cori e insulti razzisti diretti a Jairo Alegria, calciatore della Jonica. La situazione è degenerata al punto tale che l’incontro è stato sospeso cinque minuti prima del fischio finale, quando Alegria ha deciso di abbandonare il campo in segno di protesta. Il suo gesto è stato seguito da tutta la squadra, che ha deciso di solidarizzare con il compagno.
Questo episodio è stato analizzato approfonditamente dalla Divisione Anticrimine della Questura di Messina, con il supporto dei carabinieri locali di Santa Teresa Riva. Dopo un’intensa attività investigativa, il questore di Messina, Annino Gargano, ha emesso un Daspo della durata di due anni nei confronti di uno dei tifosi dell’Avola, identificato come uno dei responsabili degli insulti razzisti. Il Daspo, divieto che impedisce al soggetto di assistere a manifestazioni sportive, è una misura che viene utilizzata per contrastare atti di violenza e comportamenti illeciti negli stadi.
Il tifoso, già noto alle autorità per precedenti incidenti legati al possesso di fumogeni durante altri eventi sportivi, è stato anche denunciato per propaganda e istigazione a delinquere per motivi razziali, etnici o religiosi. Questo ulteriore reato sottolinea la gravità del comportamento tenuto durante la partita.
L’emissione del Daspo è un segnale forte da parte delle autorità che vogliono contrastare il razzismo e la discriminazione nel mondo dello sport, promuovendo un ambiente sano e inclusivo sui campi di calcio. Questa decisione vuole anche fungere da deterrente per comportamenti simili in futuro, rimarcando l’importanza del rispetto reciproco e dell’integrazione nello sport, valori fondamentali che il calcio deve trasmettere.